tabella dati crescita trimestrale

BancaInforma – Crescita Trimestrale

Dati trimestrali in continua crescita.

Continua il percorso di crescita della BCC di Aquara. I dati del primo trimestre 2023, infatti, rimarcano l’ottimo stato di salute della Banca, in termini di solidità patrimoniale, incremento della redditività e miglioramento della qualità del credito.

Nonostante il contesto economico fortemente influenzato dalla pressione inflazionistica e dalle conseguenti decisioni di politica monetaria, che hanno rallentato le erogazioni di prestiti alle imprese e alle famiglie, la BCC di Aquara, in controtendenza, non arresta, anzi rilancia, la sua azione a sostegno del microcredito.

Nei primi tre mesi del 2023, infatti, sono già stati deliberati nuovi fidi per 28,5 Milioni di Euro, in aumento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, destinati prevalentemente alle piccole imprese e alle famiglie.

I prestiti alla clientela raggiungono, così, i 308 milioni di euro, con un incremento, rispetto al 31/12/2022, del + 1,59%. Questo dato conferma, ancora una volta, la rilevante dimensione relazionale della Banca, nonché l’impegno costante nel valorizzare le energie imprenditoriali della comunità e nel prestare ascolto alla propria clientela, interpretandone al meglio le esigenze.

Forte, inoltre, è la fiducia e l’apprezzamento di soci e clienti; i depositi complessivi, infatti, si attestano a 510 milioni di euro.

Notevole è il dato trimestrale del margine di intermediazione, che conferma la capacità della BCC di Aquara di creare valore per il territorio e di generare redditività, fattori che consentono di guardare al futuro con ottimismo e fiducia.Gli ottimi dati reddituali, infatti, consentiranno alla Banca di continuare a perseguire, prudenzialmente, significative politiche di accantonamento, al fine di rafforzare la già nota solidità patrimoniale, che rappresenta il più importante indice di sicurezza e di stabilità apprezzato da soci e clienti.

Con riferimento alla qualità del credito, si registra un trend in costante miglioramento, con le sofferenze nette che rappresentano solo lo 0,13% degli impieghi netti complessivi.