bilancio

Dati Banca al 30.06.2021

A metà anno è giusto fare una riflessione sui risultati conseguiti nel primo semestre di attività aziendale.


Come si evince dalla allegata tabella, balza subito agli occhi il dato sulla raccolta. Il totale dei depositi della clientela ha superato la soglia dei 400 milioni. In particolare la raccolta diretta è cresciuta nel semestre di circa il 9%. L’anno scorso la raccolta diretta era cresciuta del 20%.
E’ un dato che lascia riflettere perché è del tutto evidente che regna l’incertezza da post-pandemia e la gente mette da parte in attesa di tempi migliori.

Di conseguenza, i prestiti alla clientela (i cosiddetti impieghi) sono cresciuti nel semestre di circa il 3%. Questa è la testimonianza che la ripresa stenta a manifestarsi. A fine anno la crescita del PIL è prevista al 5%. Se questa previsione si manifesterà, certamente anche gli impieghi bancari cresceranno in maniera più significativa.
La nostra Banca non ha mai fatto fusioni per cui le dimensioni sono quelle “in house” senza aggiunte esterne quindi i numeri che presentiamo sono ancora più gratificanti.
I nuovi fidi deliberati sono più o meno in linea con la crescita fatta registrare lo scorso anno, pur in costanza di pandemia.
I soci sono cresciuti di poco ma contiamo entro fine anno 2021 di raggiungere il numero di 2.000 soci, per stare in linea con la media regionale delle BCC.
Nel 2021 abbiamo aperto un nuovo sportello: quello di Agropoli. Questo non è il momento migliore per aprire sportelli ma ad Agropoli stiamo viaggiando su una crescita abbastanza sostenuta.
Resta il fatto che le BCC sono le sole banche che ancora aprono qualche sportello mentre le grosse banche li chiudono, anche dalle nostre parti.
I nostri sportelli sono sempre molto frequentati dai clienti, segno che lo sportello – dalle parti nostre – resta sempre più centrale nel rapporto banca-cliente e le BCC confermano la loro grossa capacità di ascolto.
Il numero dei correntisti della nostra Banca cresce ogni anno a ritmi consistenti e prima della fine dell’anno supereremo abbondantemente le 20.000 unità.
Il numero dei clienti cresce adeguatamente e a fine anno saremo oltre le 37.000 unità.
La percentuale di sofferenze lorde rispetto al tale lordo dei prestiti è scesa al 2,55% , un cifra che fotografa la bontà della nostra Banca sul tema dei crediti anomali.

Alla luce di questi dati molto sintetici e molto significativi – afferma il Direttore Antonio Marino – possiamo dire che la Banca cresce adeguatamente pur in un quadro nazionale non certo eccezionale. Prima della pandemia, la crescita era anche più marcata. Entro fine anno contiamo di ricominciare a crescere ai ritmi precedenti. Resta il fatto che siamo una Banca sana e prudente, che è supportata da soci e clienti molto laboriosi e soprattutto molto attaccati all’azienda.
Il personale è orgoglioso di far parte dell’azienda e non perde occasione per dimostrare attaccamento e professionalità. Continuando così, siamo certi che continueremo a crescere e prosperare nell’ottica della difesa dei nostri valori cooperativi. La riforma delle BCC – varata nel 2016 – ha bisogno oggi di fare un tagliando, di capire come migliorarla nel segno della proporzionalità degli adempimenti sempre più ossessivi da parte della Vigilanza e della Capogruppo. Una piccola Banca non può sopportare gli stessi adempimenti di Unicredit. Prima ritorniamo tra le banche less significant e prima torneremo ad essere il fiore all’occhiello del credito italiano al fianco delle famiglie e delle piccole e micro imprese. Per adesso ci accontentiamo di crescere e far felici i nostri clienti pur con questa zavorra di burocrazia addosso. Nessuno fermerà il credito cooperativo. Ha più di un secolo di vita ed ha dimostrato che il suo modello sociale ed imprenditoriale è inossidabile e tale resterà nel tempo. Chiediamo ai nostri governanti di rispettare e far rispettare al meglio l’art. 45 della Costituzione, che tutela la cooperazione”