dati al 31 maggio

Bcc di Aquara, crescono la raccolta e gli impieghi

Cresce costantemente la BCC di Aquara. Dalla tabella, che fotografa la situazione dei dati più significativi al 31 maggio scorso rispetto alla fine del 2018, si evince che – in percentuale – la crescita maggiore è sempre quella degli impieghi. Infatti i prestiti alla clientela sono cresciuti del 6,29% negli ultimi 5 mesi. Un dato veramente importante e significativo se consideriamo che il dato nazionale è di un leggero segno negativo, quindi di tutt’altro tenore rispetto al nostro. La domanda di credito presso la nostra Banca infatti è molto sostenuta se consideriamo che i nuovi fidi deliberati ammontano a 46,4 mln. Se proiettiamo questo dato al 31 dicembre prossimo abbiamo un importo presunto che supera i 110 mln, ben oltre i 97,6 mln fatti registrare a fine anno 2018. Dalla tabella allegata si evince anche una importante crescita della raccolta ma anche del numero dei conti correnti in essere (+ 4,81%) e del numero dei clienti (+3,75). Sono tutti dati che mostrano una crescita importante della Banca nei primi 5 mesi di quest’anno e che sono in linea con le previsioni che ci eravamo posti ad inizio anno. L’imminente apertura dello sportello di Pellezzano porterà nuova linfa a questa crescita, come pure lo sportello di Agropoli che andremo ad aprire entro la fine dell’anno. L’incremento degli impieghi è ancora più virtuoso se si considera che le partite anomale certamente non crescono, anzi sono in leggero calo. Il prestito medio della nostra Banca è di circa euro 24.000, a testimonianza del grande e salutare frazionamento del credito. L’obiettivo principale è quello di arrivare presto a 250 mln di impieghi per dare maggiore slancio di redditività all’azienda e chiudere l’esercizio con almeno 2,5 mln di utile netto, che andrà a corroborare il già importante patrimonio della Banca. Insomma la Banca è sana e solida e tale vuole continuare ad essere grazie ad una sempre prudente gestione. Il nuovo CdA eletto di recente ha impostato queste direttive e, sul piano politico creditizio generale, non ha mancato di mostrare preoccupazione per l’aumento dei costi che la capogruppo Cassa Centrale Banca ci sta imponendo. Questa crescita dei costi amministrativi, soprattutto informatici, penalizza in maggiore misura le banche più piccole come la nostra. Abbiamo più volte fatto notare che lo spirito del legislatore che ha varato la recente riforma delle BCC era quello di metterle in sicurezza ma anche e soprattutto quello di farle sopravvivere tutte, piccole e grandi, riconoscendo la peculiarità delle banche locali e la loro importanza sul territorio a vantaggio soprattutto dei clienti più svantaggiati. Il 25% dei nostri sportelli sono infatti in Comuni con meno di 5.000 abitanti. Dalla capogruppo ci aspettiamo economie di scala non diseconomie. Questa è la sfida che abbiamo davanti, nell’interesse dei nostri soci e clienti.